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Informazione bibliografica
di Gerrit Van Oord

Presentiamo alcune breve bibliografie:
a. le opere di Etty Hillesum
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b. le publicazione dei membri della Comunità di Ricerca
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c. una selezione di monografie italiane su Etty Hillesum e monografie estere ma tradotte in italiano.
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La bibliografia completa è in preparazione.


Testo letto al Convegno internazionale su Etty Hillesum, Roma, 4 e 5 dicembre 1988 (da: L’esperienza dell’Altro, Apeiron Editori, Sant’Oreste 1990, pagg. 121-125)

Le edizioni dell'opera di Etty Hillesum
di Klaas A.D. Smelik

Negli anni 1941 e 1942 Etty Hillesum tenne, ad Amsterdam, un diario. Probabilmente lo fece su consiglio di Julius Spier, psicochirologo e terapeuta ebreo-tedesco, come momento della sua terapia. I diari non le servivano solo per la sua salute psicologica, ma anche per esercitare il suo talento di scrittrice; Etty Hillesum infatti aveva l'ambizione di diventare scrittrice dopo la guerra, voleva scrivere un romanzo sulle sue esperienze, che tentava di fissare meticolosamente. Nelle lettere scritte da Westerbork, Etty riprende in vari punti brani e formulazioni dei suoi diari.
Doveva essere consapevole, però, che le possibilità di realizzare i suoi progetti in futuro erano abbastanza scarse. Si faceva poche illusioni sul proprio destino una volta deportata in Polonia. In due modi si è preoccupata che il suo lavoro letterario non andasse perduto. Da una parte scrisse due lettere da Westerbork, la prima nel dicembre 1942 e la seconda il 24 agosto 1943, che furono adatte alla pubblicazione e nelle quali ha disegnato in modo inimitabile le situazione nel campo. Queste lettere sono state pubblicate clandestinamente nell'autunno del 1943 per il tramite della sua amica Petra (Pim) Eldering. L'editore David Koning aveva scritto un testo che mimetizzasse le lettere, per non destare sospetti da parte degli invasori. Koning aveva fatto precedere le lettere della Hillesum dalla biografia fittizia di un pittore che egli chiamava Van Der Pluym e aveva poi aggiunto alla fine una lettera fittizia. Da ciò il titolo Drie brieven van den kunstschilder Johannes Baptiste van der Pluym (1843-1912) [Tre lettere del pittore Giovanni Battista Van Der Pluym (1843 - 1912)]. Malgrado questo camuffamento si comprese subito da quale campo scriveva in realtà l'autore.
Dall'altra parte, Etty Hillesum diede in custodia i diari che teneva ad Amsterdam alla sua amica e coinquilina Maria Tuinzing, prima di partire definitivamente per Westerbork (6 giugno 1943). Le disse di consegnarli dopo la guerra a mio padre, lo scrittore Klaas Smelik, nel caso in cui lei non fosse ritornata. Come amico di Etty Hillesum egli doveva prendersi cura della pubblicazione dei diari. Ella aveva fatto conoscenza con mio padre a metà degli anni Trenta e sperava ovviamente che egli, attraverso le sue relazioni con vari editori, fosse in grado di trovare una via per realizzare la pubblicazione.
Quando, dopo la Liberazione, risultò che Etty Hillesum era stata assassinata ad Auschwitz, Maria Tuinzing si mise in contatto con mio padre e gli consegnò gli undici quaderni dei diari, nonché le lettere. La figlia maggiore di Smelik, Johanna (nei diari chiamata Jopie) dattiloscrisse una parte dei diari e delle lettere, poiché la scrittura di Etty Hillesum era difficilmente leggibile. Alla fine degli anni Cinquanta e poi, di nuovo, a metà degli anni Sessanta, mio padre si mise in contatto con vari editori, che si rifiutarono di pubblicare i diari. Veniva considerato troppo filosofico. Nello stesso periodo le due lettere che erano state pubblicate illegalmente venivano ripubblicate nella nota rivista letteraria Maatstaf (1959) e in seguito (1962) stampate in una edizione separata con il titolo Twee brieven uit Westerbork [Due lettere da Westerbork di Etty Hillesum]. Ma i tempi non erano ancora maturi, le rimanenze di questa edizione finirono invendute.
Alla fine del 1979 chiesi all'editore J.G. Gaarlandt di pubblicare i diari che avevo ricevuto da mio padre. Gaarlandt viene preso dall' opera della Hillesum e decide di pubblicare un' antologia tratta dai diari e alcune lettere. Il problema era la trascrizione dell' originaIe difficilmente leggibile. Una parte era già stata battuta a macchina dalla mia sorellastra Johanna Smelik, il resto venne fatto da volontari. Due quaderni (no. 6 e 7) erano spariti. Dalla trascrizione Gaarlandt scelse una grande quantità di brani, specialmente dagli ultimi quaderni. L'antologia, che era preceduta da un 'introduzione di Gaarlandt, s'intitolava Het verstoorde leven [La vita disturbata], e fu presentata alla stampa e agli amici sopravvissuti di Etty Hillesum il 1 ottobre 1981, ad Amsterdam.
Ora i tempi risultarono maturi per l'opera postuma di Etty Hillesum. Comparve una ristampa dopo l'altra, e finora sono uscite diciotto ristampe dell'edizione olandese. Vennero fatte traduzioni in Inghilterra, Stati Uniti, Italia, Spagna, Brasile, Svezia, Norvegia, Danimarca, Finlandia, Israele e Giappone.
Dopo Het verstoorde leven Gaarlandt pubblicò nel 1982 con il titolo Het denkende hart van de barak. Brieven van Etty Hillesum [Il cuore pensante della baracca. Lettere di Etty Hillesum] una raccolta di lettere che Etty Hillesum aveva scritto a Westerbork. Anche di quest'antologia apparvero traduzioni in Inghilterra, Francia e Stati Uniti. Altre sono in preparazione. Nel frattempo, venne ritrovato il sesto quaderno che, con alcuni brani degli altri quaderni è stato pubblicato nel 1984 con il titolo In duizend zoete armen. [In mille dolci braccia].
Con lo scopo di amministrare in modo giusto l'eredità di Etty Hillesum, il 17 ottobre 1983 fu costituita la Fondazione Etty Hillesum. Il primo compito della Fondazione era di curare un'edizione integrale, critico-scientifica, ma anche accessibile a tutti, dell'opera di Etty Hillesum. Le edizioni in commercio offrono solamente una scelta dall'opera e sono accompagnate da poche annotazioni. Il testo inoltre non è stato trascritto da professionisti e contiene perciò parecchie imprecisioni ed errori. Sulla base delle royalties la Fondazione era in grado di finanziare un progetto scientifico finalizzato a un'edizione integrale.
La Fondazione c'incaricò di una tale edizione, e cominciai il lavoro con un gruppo di sette giovani ricercatori. I nederlandisti G.A.B. Lodders e R. Tempelaar e la germanista B.J.C. Giebner (per i brani in tedesco) hanno di nuovo decifrato e definitivamente sistemato quaderni diari e lettere secondo un sistema riconosciuto di trascrizione. Questo vale anche per le due lettere da Westerbork, che nell'edizione clandestina del 1943 venivano pubblicate per la prima volta, ma delle quali avevamo ritrovato copie più precise. Nella nostra trascrizione venne integrata l'ortografia talvolta molto caratteristica della Hillesum. Tutti questi interventi sono riportati e giustificati alla fine di questa edizione, nella quale vengono per lo più indicate le correzioni fatte da Etty stessa. Chi avesse fatto lo sforzo di confrontare il testo in commercio con l'edizione integrale, avrebbe notato che questa nuova trascrizione non è stata un lavoro superfluo.
Durante il nostro lavoro furono ritrovate numerose altre lettere. Soprattutto le ventidue lettere della Hillesum a Osias Kormann sono importanti, perché colmavano il lasso di tempo tra l'undicesimo quaderno e le lettere già conosciute. Questi testi furono trascritti per la prima volta per questa edizione. Purtroppo il settimo quaderno non è stato ritrovato.
L'edizione integrale non offre soltanto un testo nuovo ma anche quasi cento pagine di note esplicative. Nelle note si trovano informazioni sulle persone che vengono nominate nel testo e sulle circostanze storiche a cui si allude. Di molti brani di altri autori citati nei diari e nelle lettere si indica la fonte. Le note hanno in primo luogo lo scopo di mettere il lettore in grado di capire meglio il testo e di farsi un'immagine del contesto storico e dell 'ambiente in cui questi scritti sono nati. A questa parte del progetto parteciparono, oltre alle persone già menzionate, anche gli storici J.W. Regenhart, W.M. de Lang e E. Humblé Lagrou, e la slavista W. J. Meijman.
Non era un compito facile quello davanti a cui si trovava il gruppo. Un esempio è la frase «Daan è caduto da un aeroplano.» Chi è questo 'Daan'? Dopo lunghe ricerche risultò che si trattava di Daan Sajet, il figlio del noto medico ebreo-olandese Ben Sajet. Daan Sajet era fuggito in Inghilterra, dove seguiva un corso di addestramento per piloti di aerei di guerra. Il 16 giugno però il suo aeroplano precipitò. Due giorni più tardi suo padre arrivava in Inghilterra...
Anche il modo di fare le citazioni ci procurò molte difficoltà. Per esempio, alla pagina 222 viene introdotta una citazione con le parole «Da Jung», come se le sue opere non occupassero un scaffale intero! In quasi tutti i casi siamo riusciti, per quanto riguarda le citazioni, a risolvere i problemi. Per le persone siamo stati meno fortunati: alcune non sono state rintracciate. Ma non abbiamo ancora perso ogni speranza; la ricerca continua, anche dopo la pubblicazione dell'edizione integrale.
Le informazioni sulle persone che figurano nei diari e nelle lettere sono, da una parte, il risultato di ricerche archivistiche e documentaristiche, e dall' altra, di interviste con molte persone che conobbero Etty Hillesum. Queste interviste ci hanno dato una buona immagine delle amicizie di Etty Hillesum e delle circostanze particolari nelle quali allora si viveva. Sebbene le note finali vogliano essere sintetiche e oggettive, ciò non vuole dire che la ricerca preparatoria non ci coinvolgesse emotivamente. Si impara a conoscere vicende di persone che sono state orribilmente assassinate o traumatizzate psicologicamente per il resto della loro vita. Si deve ammirare il coraggio degli intervistati che hanno deciso di aprirsi e di raccontarci ogni cosa. Non abbiamo pubblicato le interviste stesse per motivi di discrezione. Sono però state pubblicate senza riservatezza le informazioni che occorrevano per le note esplicative. E neppure abbiamo omesso passaggi dal testo di Etty Hillesum stessa.
Nell'ottobre del 1986, cinque anni dopo la pubblicazione di Het verstoorde leven, ebbe luogo nel Museo della Resistenza la presentazione alla stampa dell'edizione integrale. Una seconda edizione riveduta e corretta uscirà nel 1987. Con questa edizione i curatori e la Fondazione sperano di gettare le basi per un'ulteriore ricerca sulla vita e le opere di Etty Hillesum, di cui questo convegno è un esempio straordinario.


Aggiornamento di gennaio 2008

La prima edizione critica ETTY. De nagelaten geschriften van Etty Hillesum 1941-1943 [ETTY L’opere postume di Etty Hillesum 1941-1943] fu presentato ad Amsterdam nel mese di ottobre 1986. La seconda uscì già nel febbraio 1987. La terza edizione aggiornata nel mese di aprile 1991. La quarta edizione rivista e ampliata a settembre 2002. La quinta edizione è stata pubblicata a dicembre 2007. È stata riscritta l’introduzione e aggiornata la bibliografia. L’edizione è stata integrata con 2 nuove lettere e due cartoline di Etty Hillesum messe a disposizione dalla ricercatrice Denise de Costa. In queste due lettere Etty Hillesum ci offre altre notizie importanti sulle vicende del Campo di Westerbork.

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